..che
vuol dire "inquieto".. come me! Il titolo di questo film ha fatto presa
su di me prima ancora che io potessi capire di che argomento trattasse.
Io mi sento così da una vita: inquieta, sempre alla ricerca, sempre
tesa verso il resto del mondo. Sono onnivora di vita, mi interessa tutto
– almeno da conoscere – poi è chiaro che scelgo cosa mi piace e cosa
no... ma è buffo perché, al contrario, col cibo sono selettiva a livelli
patologici.. mah! Misteri della vita.
Tornando al film, l'avevo "lumato" nei siti che trattano di uscite
cinematografiche quando ancora non era presente nemmeno nelle sale, poi
ho atteso pazientemente che esaurisse il suo iter e finalmente, lo
stesso giorno in cui il dvd si è reso disponibile all'acquisto, l'ho
comprato: ero sicura che mi sarebbe piaciuto – non avevo bisogno di
vederlo prima, per saperlo.
da IMDB.com |
E così è stato. Certo, l'idea è un pò scopiazzata.. chi conosce il classico del 1971 "Harold & Maude" sa di che parlo: quella era la storia (geniale e ancora inarrivabile) di una vecchia signora che sa davvero godersi la vita e di un ragazzino depresso che passa il tempo a simulare tentativi di suicidio: si incontrano e si innamorano, o per lo meno si legano intensamente per un tratto di vita (l'ultimo per lei) dopodiché nulla sarà più come prima.
Questa
invece è la storia di due adolescenti che – come già per Harold &
Maude – si incontrano ai funerali. Paradossalmente, tra i due, quella
più amante della vita è lei, che poi si scoprirà essere malata terminale
di cancro, mentre lui – che soffre per la morte prematura dei genitori,
vivendola come un inaccettabile e ingiusto atto di abbandono, farà pace
con se stesso e con il resto della vita che avrà da vivere.
da mymovies.it |
Non
svelo il finale per non rovinare il gusto a chi abbia intenzione di
vedere il film, ma ho trovato geniale l'idea di collocare i due
protagonisti in un'età così poetica e unica come l'adolescenza: è un
momento che non ha eguali nell'evoluzione di un essere umano. Tutto
sembra assoluto, i sentimenti sono violenti e intensi come difficilmente
saranno mai più nella vita, e questa premessa è determinante per lo
svolgersi delle azioni dei due personaggi: due adulti non avrebbero
reagito allo stesso modo alle beffe del destino, né vissuto la vicenda
con lo stesso coinvolgimento del tutto privo di cinismo.
Ragazzi così giovani, per quanto si atteggino a duri, sono indifesi davanti ai colpi che la vita spesso riserva, e anche quando si sforzano di nascondersi dietro una maschera di aggressività o di indifferenza, si vede in trasparenza lo stupore sincero e lo smarrimento che provano ogni volta che qualcosa di imprevisto li colpisce.
La scelta degli interpreti è secondo me azzeccatissima: personalmente amo già Mia Wasikowska per altre interpretazioni che ho molto apprezzato (è giovane ma si sta dando da fare, ha girato tanti film) oltreché per il suo viso così semplice eppure così speciale. Henry Hopper mi ha convinta, anche se è a tratti inquietante la somiglianza con il padre Dennis.
Ragazzi così giovani, per quanto si atteggino a duri, sono indifesi davanti ai colpi che la vita spesso riserva, e anche quando si sforzano di nascondersi dietro una maschera di aggressività o di indifferenza, si vede in trasparenza lo stupore sincero e lo smarrimento che provano ogni volta che qualcosa di imprevisto li colpisce.
La scelta degli interpreti è secondo me azzeccatissima: personalmente amo già Mia Wasikowska per altre interpretazioni che ho molto apprezzato (è giovane ma si sta dando da fare, ha girato tanti film) oltreché per il suo viso così semplice eppure così speciale. Henry Hopper mi ha convinta, anche se è a tratti inquietante la somiglianza con il padre Dennis.
Ho trovato particolarmente coinvolgente l'ambientazione e il ritmo - sapientemente dato dall'evolvere delle stagioni - che fa da sfondo alla vicenda umana dei protagonisti Annabelle ed Enoch.
Più di tutto, però, mi ha conquistata la naturalezza con la quale i due, entrambi "emarginati" per motivi molto diversi tra loro, si attraggono, si riconoscono, si capiscono a vicenda. E' la mia idea - ed anche la mia esperienza personale - dell'innamoramento: due persone fra milioni di altre si legano in maniera istintiva e a volte inspiegabile, almeno all'apparenza. Non serve analizzare o farsi domande, perché succede tutto da sé, come se fosse logico e inevitabile, e quanto la cosa abbia senso ce lo dice la pace e la completezza che proviamo stando accanto all'altra persona.
Contrappunto equilibratissimo è dato dalla figura del kamikaze fantasma, che è testimone della storia d'amore di Annabelle e Enoch senza aver potuto mai vivere la propria, tratteggiata poeticamente soltanto dal testo della lettera d'addio che non ha mai avuto il coraggio di consegnare alla sua inconsapevole amata.
Infine, da brava fashionista, menzione speciale per l'abbigliamento di lei, che pare voler provare tutto per paura che le resti poco tempo da vivere: e via con un delirio di abiti vintage mischiati con un'incoscienza così leggera che alla fine risulta gradevole.
Nessun commento:
Posta un commento